lunedì 25 luglio 2011

La figlia di Mistral...strane emozioni da libro....

Oggi vi propongo ciò che mi è successo la scorsa estate..l'incontro emozionante tra me e un libro....
La storia tra me e questo romanzo infatti comincia più o meno circa 25 anni fa,quando io avevo più o meno 16 anni;tempi in cui forse più che ai libri pensavo alle feste ,ai vestiti e alle prime cotte...mia madre lesse un bellissimo romanzo e s'innamorò del nome di una delle protagoniste,nome dato a mia sorella che nacque in quel periodo....qualche anno fa ,non so come mi è venuto in mente,ma siccome mia madre abita a 600 km di distanza da casa mia,l'ho chiesto a mia zia,che mi disse :"leggilo,è bellissimo!"
Comincio la mia avventura con questo romanzo,che stranamente,rispetto a tutti i libri che mi sono piaciuti tanto e che quindi ho letto  velocemente,lo leggo molto ,ma molto lentamente...amandone ogni parola,personaggio,luogo...vivendo insieme a loro ogni momento,sospiro,sguardo ed emozione....ambientato in uno splendido scenario che è quello della Provenza....quando ho chiuso l'ultima pagina mi sono detta:"Non posso non avere in casa questo libro...devo assolutamente comprarlo!".Non è stato così semplice in realtà,perché scopro che il libro è fuori catalogo,ergo non posso comprarlo.Ho pensato che potevo vedere in qualche libreria di remainders,ce n'è una vecchia in San Silvestro..qui a Roma,quella storica.....se ci capito do un'occhiata..
La scorsa estate una mattina stavo facendo una passeggiata per Ladispoli,sono entrata in una libreria e noto che,in occasione dell'arrivo dei villeggianti estivi,hanno messo al centro delle grosse ceste piene di libri usati a prezzi bassissimi..uno,due,tre euro al massimo..comincio a dare un'occhiata,era solo un'occhiata,ma dopo un'ora sono ancora lì..c'era di tutto,addirittura vecchi numeri di Selezione...quando a un tratto la mia mano si posa su un libro dalla copertina rossa,lo tiro fuori e .....non ci posso credere!è proprio lui...mi batte forte il cuore,che emozione..ma può un libro suscitare tanta emozione?avevo quasi le lacrime agli occhi...lo pago una cifra davvero irrisoria,la commessa mi avrà anche presa per matta talmente ero contenta...e così me lo porto a casa...questo romanzo stupendo....



La trama di aNobii:
Tre appassionate eroine vivono l’amore per lo stesso uomo dominatore e impetuoso come l’aspro vento della provenza: il famoso pittore Julien Mistral. A 20 anni Julien conosce e ama Magy Lunel, una splendida modella dai capelli rossi. I pochi mesi passati insieme ispirano a mistral i suoi primi successi e tolgono l’innocenza a Maggy. Ma nonostante la separazione il fato terrà unite, vent’anni dopo infatti Mistral incontrerà Teddy la figlia di Maggy e con lei il vero amore. Dalla loro unione nasce Fauve una meravigliosa bambina nella quale Mistral vede concentrare i suoi affetti più cari. Innamorato della propria figlia dovrà comunque fare i conti son un vergognoso segreto del suo passato che rischia di renderlo impopolare agli occhi del mondo e soprattutto della figlia adorata.

domenica 10 luglio 2011

L'isola di Arturo

L' isola di Arturo

Comincerò quest'avventura con un libro splendido che rileggerei almeno altre diecimila volte tanto è bello.Mi mancano davvero le parole per descrivere la magia delle parole di Elsa Morante,delle sue narrazioni dei sentimenti e dei luoghi..
"Allora i miei occhi e i miei pensieri lasciavano il cielo con dispetto, riandando a posarsi sul mare, il quale, appena io lo riguardavo, palpitava verso di me, come un innamorato. Là disteso, nero e pieno di lusinghe, esso mi ripeteva che anche lui, non meno dello stellato, era grande e fantastico, e possedeva territori che non si potevano contare, diversi uno dall'altro, come centomila pianeti! Presto, ormai, per me , incomincerebbe finalmente l'età desiderata in cui non sarei più un ragazzino, ma un uomo; e lui, il mare, simile a un compagno che finora aveva sempre giocato assieme a me, mi porterebbe via con lui a conoscere gli oceani, e tutte le altre terre, e tutta la vita!"

La trama di Wikipedia:
1939. Arturo Gerace è nato sull'isola di Procida e vive lì tutta l’infanzia e l’adolescenza. L'isola racchiude tutto il suo mondo, e tutti gli altri posti esistono per lui solo nella dimensione della leggenda. Passa il suo tempo a leggere storie sugli “eccellenti condottieri”, a studiare l’atlante per progettare i suoi viaggi futuri e a fare fantasie sulla figura del padre che crede il più grande eroe della storia. Tutto ciò che è legato al padre Wilhelm per lui è sacro. Anche gli amici del padre sono per lui delle figure mitiche: il solo fatto di essere stati degni di amicizia li rende ai suoi occhi delle persone straordinarie.
Arturo è orfano della madre e non ha mai conosciuto una donna: nei momenti di assenza del padre vive esclusivamente in compagnia della sua cagna Immacolatella a cui è molto legato. Quando il padre porta a casa Nunziata, una nuova sposa, Arturo ne è inconsapevolmente attratto e prova sentimenti contrastanti che non riesce a spiegarsi; non riesce nemmeno a chiamarla per nome reputandola, almeno all'inizio, un essere brutto e inferiore e non tollerando che ella possa sostituirsi alla madre defunta. Nelle lunghe assenze del padre sono loro soli a vivere nella grande casa. Nunziata cerca di instaurare un rapporto con Arturo, ma lui, geloso delle attenzioni che Wilhelm le riserva nei primi mesi di matrimonio, oppone un muro impenetrabile.
Tutto cambia quando a loro si aggiunge il piccolo Carmine Gerace, il figlio di Nunziatella e del padre. Durante la notte del travaglio, Arturo sente Nunziata urlare e disperarsi, ha il terrore che, come sua madre, anche la matrigna possa morire di parto. Solo allora incomincia a capire cosa prova veramente per lei.
Dopo la nascita, Nunziatella si dedica completamente a Carmine e Arturo ne diventa terribilmente geloso. Così, per attirare l'attenzione di Nunziatella, decide di tentare il suicidio ingurgitando delle pastiglie di sonnifero lasciate incustodite dal padre. Tuttavia Arturo non muore, ma trascorre dei giorni a letto in un torpore surreale durante i quali Nunziatella lo ricopre di attenzioni. Appena guarito e dopo aver maturato la consapevolezza di essere innamorato di Nunziatella, Arturo cerca di baciarla, deteriorando per sempre il loro rapporto.
Ormai completamente ignorato dalla matrigna, Arturo fa conoscenza di un'amica di Nunziatella, Assunta, che diventa l'amante con la quale il ragazzo cerca di sfogare l'amore represso verso Nunziatella; scopre tuttavia di non essere l'unico amante della donna. A tutto ciò si aggiunge la delusione più grande, quella ricevuta dal padre. Egli arriva persino a dimenticare il sedicesimo compleanno del figlio, dando in questo modo suprema prova di disinteresse. Inoltre, come Arturo scopre parlando con un amico del padre, Wilhelm non è il grande eroe che il ragazzo aveva sempre adorato fin dall'infanzia, e i suoi misteriosi viaggi non sono epiche avventure ma soggiorni non più lontano di Napoli,in cerca di compagnia maschile.
Ormai, deluso da tutti, Arturo non ha più motivo di rimanere sull'isola e si arruola volontario nella seconda guerra mondiale, insieme all'amico Silvestro, per non rimettere mai più piede a Procida.